In una serata di fine inverno sul finire degli Anni 90, fui invitato a moderare un incontro con Patti Smith presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University. Non ero un grande conoscitore del suo lavoro, e l'incontro mi preoccupava, anche perché l'avevo incontrata solo un paio di volte, e le nostre conversazioni si erano limitate a quello che gli americani chiamano small talk, le chiacchiere superficiali che si fanno generalmente in occasioni pubbliche. Click here to read the full article in Italian by Antonio Monda.